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Rivista Marefosca n.126 – Settembre 2024



SOMMARIO •
In copertina: Girasoli (Foto di Floriano Govoni)
Tampellini Alberto – Centenario della morte di Giovanni Forni…………………………………………… pag. 5
Scagliarini Ezio – Dov’è nato Giulio Cesare Croce? ………………………………………………………………..“ 11
Govoni Floriano – Gli incredibili anni ‘50……………………………………………………………………………..“ 15
Govoni Floriano – Gli anni ‘50 anno per anno……………………………………………………………………….“ 17
AA.VV – La parola ai visitatori……………………………………………………………………………………………..“ 35
Sazzini Sandra – Chiesa e Chiesolino: approfondimento conoscitivo………………………………………..“ 37
Garuti Maurizio\Nicoli Giovanni – 1954: Il tricolore a San Giusto…………………………………………: “ 38
Poluzzi Fabio – Artista a tutto tondo (Claudio Nicoli)……………………………………………………………..“ 39
Ottani Stefano – Obbedienza, disponibilità e servizio (Don Carlo Gallerani)……………………………: “ 40
Bertelli Riccardo – Una giovane penna (Presentazione di Ezio Scagliarini)……………………………….“ 43
Scagliarini Samuele – Con un calice di vino in mano…………………………………………………………….: “ 44
Govoni Floriano – Accade a Decima. Marzo/Giugno 2024………………………………………………………“ 47
Forni Paolo – Re Gino ………………………………………………………………………………………………………..“ 61

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Per la compilazione del prossimo numero saranno graditi scritti, notizie, documenti, fotografie, consigli e critiche. Il materiale ricevuto sarà pubblicato a scelta e a giudizio della redazione.
Chi riproduce scritti o illustrazioni di questa rivista sia tanto gentile da citare la fonte. Un vivo ringraziamento ai redattori e ai collaboratori della rivista che, da sempre, operano a titolo gratuito.

“… L’ultima a sorgere, per ordine di tempo, delle nostre chiese parrocchiali di campagna è stata quella
di San Matteo della Decima, detta per questo la Chiesa Nuova; essa fu eretta sul finire del 1500 … e fu
costrutta su quel vasto territorio denominato Marefosca, accennante anche questo nome alle sue condizioni
di terreno invaso dalle acque, che era di diretto dominio dei Vescovi di Bologna, condotto in enfiteusi
dagli Uomini di S. Giovanni in Persiceto e che dagli estimi del 1315 ci viene descritto come boschivo e
paludoso e che, propter magnam aquarum inundationem, non si potè misurare”.

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