Rivista Marefosca n.123 – Settembre 2023
SOMMARIO • In copertina: “Il dono”: scultura di Marcello Magoni (foto di Floriano Govoni)
Govoni Floriano – La scultura attende……………………………………………………………………………….. pag. 4
Govoni Floriano – Scelte sbagliate…………………………………………………………………………………………“ 7
I 15 Misteri del Rosario…………………………………………………………………………….“ 7
Gli affresci in chiesa…………………………………………………………………………………“ 11
Gli altari laterali……………………………………………………………………………………….“ 13
Gli oratori di Decima………………………………………………………………………………..“ 15
Villa Fontana …………………………………………………………………………………………..“ 17
Poluzzi Fabio – L’Africa nel cuore (Prima parte)……………………………………………………………………“ 19
Bicego Moira/Capponcelli Monica – I pannelli didattici lungo il Canale di Decima………………….“ 27
AA.VV – Un turbonio di colori……………………………………………………………………………………………..“ 33
AA.VV – In scena con il dialetto……………………………………………………………………………………………“ 36
Bottoni Sergio/Franceschelli Filippo/Serra Silvia – Il 2022 della biblioteca Pettazzoni…………….“ 41
Govoni Floriano – Carnival Beer Fest: IX edizione………………………………………………………………..“ 45
Risi Giuseppe – Anniversari…………………………………………………………………………………………………“ 49
Poluzzi Fabio – Le amiche ritrovate………………………………………………………………………………………“ 51
Govoni Floriano – Accade a Decima Marzo-Giugno 2023………………………………………………………“ 55
Innocenti Giuliana – Grazie…………………………………………………………………………………………………“ 66
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Per la compilazione del prossimo numero saranno graditi scritti, notizie, documenti, fotografie, consigli e critiche. Il materiale ricevuto sarà pubblicato a scelta e a giudizio della redazione.
Chi riproduce scritti o illustrazioni di questa rivista sia tanto gentile da citare la fonte. Un vivo ringraziamento ai redattori e ai collaboratori della rivista che, da sempre, operano a titolo gratuito.
“… L’ultima a sorgere, per ordine di tempo, delle nostre chiese parrocchiali di campagna è stata quella
di San Matteo della Decima, detta per questo la Chiesa Nuova; essa fu eretta sul finire del 1500 … e fu
costrutta su quel vasto territorio denominato Marefosca, accennante anche questo nome alle sue condizioni
di terreno invaso dalle acque, che era di diretto dominio dei Vescovi di Bologna, condotto in enfiteusi
dagli Uomini di S. Giovanni in Persiceto e che dagli estimi del 1315 ci viene descritto come boschivo e
paludoso e che, propter magnam aquarum inundationem, non si potè misurare”.
