Romanzo – Da una a 60 Candele
Primo Romanzo di Floriano Govoni
DA UNA A 60 CANDELE
Tratto dal romanzo:
Giuseppe era al settimo cielo: un maschio. Finalmente.
Gli amici questa volta l’avevano presa ind al bisachén1.
Giuseppe mise il vestito “buono”, andò nel giardino, prese la rosa più bella che c’era e l’infilò nel bavero della giacca. Una rosa rossa che si vedeva lontano un chilometro; inforcò la bicicletta e andò in paese perché tutti potessero vedere che ce l’aveva fatta.
La discendenza era assicurata. Un maschio: dopo tre femmine ci voleva proprio.
Andò anche all’osteria e ci rimase molto più del solito.
“Incû l’é fèsta gròsa: a pèg da bĕvver par tótt”, disse al barista, “fén che la rôṡa ch’ai ŏ ind la sacŏuna la n é fiâpa2…
Note:
1 Nel… taschino
2 Oggi è festa grossa, pago da bere per tutti… finché la rosa che ho nella giacca non è appassita
—–
IL VOLUME E’ ACQUISTABILE SU
Alcuni commenti …
Caro Govoni, Ho ricevuto da Roberto Serra il tuo “Da una a 60 candele” e ti ringrazio per il pensiero.
L’ho iniziato, ripromettendomi di leggerne un po’ ogni giorno.
Poi la lettura mi ha talmente preso da farmelo finire in due giorni: buon segno, no? … Leggi tutto »
Luigi Lepri
***
Chi ama la nostra terra e la nostra gente ha proprio trovato un libro da leggere!
In questo romanzo Floriano Govoni, attraverso il racconto corale di una famiglia, ci immerge nelle atmosfere e nella storia autenticamente popolare della Grande Pianura.
Roberto Serra
***
Floriano Govoni l é al diretåur responsâbil dla rivéssta “Marefosca” publichè ala Ciṡanôva, che ló al la pôrta avanti da una móccia d ân sänza mâi stufères, e pò l é autåur ed socuànt lîber ed stòria lochèl e al fà anc al fotògrof.Adès l à méss fòra al sô prémm rumànż, in duv al cånta, con realîṡum e senplizitè, la vétta d una famajja cuntadéṅna dla Bâsa bulgnaiṡa int al perîod a scavalózz dla Secånnda guèra mundièl, e l arîva d åura ed fèr turnèr a vîver l’âria ed chi ténp: cum as canpèva, cum as gêva äli uraziån e cum as fèva l amåur int äl famai d una vôlta duv ai êra un chèp, un’arżdåura e una móccia ed cínno, e int al sfånnd ai é chi gran canbiamént dla stòria ch’i l’an fâta canbièr anca lî. Leggi tutto »
Ezio Scagliarini
***
Caro Floriano,
Finalmente sono rientrato la sera del 31 e sistemata la casa dopo le settimane di assenza ho iniziato a leggere il tuo romanzo il 3 gennaio. Stanotte non mi sono potuto fermare finché, all’una e rotti, non mi sono rimaste poche pagine, lette stamattina.
Posso quindi scriverti ora per dirti che mi è piaciuto moltissimo, nella normalità della vicenda che, ora che è narrata, diventa eccezionale ed esemplare . Leggi tutto »
Gian Pietro Basello
***
“Da una a 60 Candele”, il nuovo libro di Govoni
Di recentissima uscita, l’esordio narrativo dell’autore locale Floriano Govoni, che con il volume “Da una a 60 Candele” (edito da Marefosca 15,00€) si cimenta in un genere che mai aveva affrontato prima. Infatti, conosciamo Govoni come Direttore responsabile di Marefosca e autore di libri riguardanti la storia e le tradizioni del nostro territorio … Leggi tutto »
Gianluca Stanzani
***
Ciao Floriano/Otello,
ho letteralmente “divorato” il tuo romanzo che la Zia Vanda, mi ha dato in prestito.
Mi sono tornati in mente tanti ricordi di persone care, frasi in dialetto non più sentite da tanto tempo, i luoghi dell’infanzia, la campagna, la Lambretta azzurra/celeste.Uno spaccato di vita e storia di una famiglia contadina, a me cara, nella campagna bolognese del secolo scorso.
I tuoi familiari che non ci sono più avrebbero apprezzato enormemente quanto hai scritto. Il mio pensiero affettuoso, oltre che a tuo padre Berto/Giuseppe e a tua madre Ida/Adele, va in modo speciale a tua sorella Pina/Lina – la mia Madrina – che è sempre stata molto fiera delle tue pubblicazioni e sarebbe stata particolarmente orgogliosa di questo tuo ultimo lavoro.
Complimenti vivissimi e cari saluti a te e a tutta la Famiglia Govoni/Cavicchi.
Daniela Collina
***
Caro Floriano,
intanto ti ringrazio degli auguri che contraccambio con sincerità; poi, colgo l’occasione per complimentarmi per il romanzesco iter delle candele campagnole, una simpatica traccia che fa luce sulla vita, in campagna, di tanti anni fa. Una microstoria (sottostoria, se vogliamo definirla con Pavese) comunque da me partecipata, anche se non direttamente vissuta.
Centratissime le figure dei protagonisti che, pur nella loro spiccata individualità, si rendono interpreti, rappresentano insieme tutto il mondo che li circonda. L’intero romanzo appare come un recupero, attraverso la piccola, comune vicenda di una nostra famiglia contadina, di un prezioso patrimonio dialettale e, soprattutto, di una memoria culturale che si sta disperdendo. Hai realizzato (la ritengo un’idea molto bella) quasi l’autobiografia di un paese, e sembra che sia stato il paese stesso ad essersi scritta l’autobiografia.
Ancora auguri e… continua così!
Cordialmente,
Luciano Montaguti
***
Caro papà,
in questi giorni ho finito le ultime 150 pagine del tuo libro. È molto bello ma soprattutto sono riuscito a rivivere la nostra storia immaginandomi le situazioni, che in parte conoscevo, e che hanno preso colore e forma. Adesso capisco meglio come la nostra famiglia è arrivato fin qua e ho apprezzato i flash che in qualche modo ho assaporato come se fossi stato là in prima persona. Hai fatto una gran cosa e spero che i nipoti, ai quali hai dedicato il libro, riescano da grandi a riviverlo nello stesso modo.
La nostra è una storia di gente intraprendente dalla quale si impara tanto.
Grazie per aver scritto il libro che è un patrimonio fantastico e non solo per noi.
Emanuele Govoni
***
Complimenti a Floriano,
ho letto il libro in due sere. Un parìva d èser là col frèd, con la nèiv, coi tudésch e co l Nadèl. Vedr’al nôri a fèr al pàn un parìva pròpia ad sénter al sô profóm… e cal gnòc cl ìra bèn còt sòta la zènder, nuèter an guardéven tànt pr’al sutìl quand la nòna con al granadêl la déva zò la zènder.
Anch’io avevo una nonna Fonsa; per la merenda di noi bambini andava a prendere i cipollini rinati che erano cresciuti nell’orlo dl aldamèra: lì venivano bene; poi metteva in un piattino sale e olio buono dove a tucéven i zivulén che mangiavamo assieme a un crostino di pane duro. Che gas, ma erano tanto buoni!
Complimenti, è come se io fossi stata là: ho sentito il freddo, il rumore di scartùz e la musica delle feste da ballo. Floriano hai una marcia in più!
Baci e abbracci Cristina.
***
Emozionante!!!
Sarà che sono di parte, sarà che parla della mia terra, sarà che posso rivivere alcuni spaccati di cultura/vita del mio paese ormai dimenticati … sarà, sarà ma ho trovato questo romanzo delicato e sofisticato, in alcuni parti toccante e commovente con un tocco alla Camilleri per l’uso impeccabile del dialetto ma in questo caso bolognese. Bellissimo!!!
Sara Govoni
***
Grazie Floriano per il tuo appassionante romanzo dedicato ai nostri nipoti. Da quando ti conosco il tuo impegno è sempre stato quello di rendere viva la nostra storia, per non disperdere i valori che costituiscono la nostra identità e formano un prezioso bagaglio culturale per i giovani. Conoscere le proprie radici darà loro la sicurezza per affrontare ogni viaggio nel mondo cosmopolita di oggi.
Leggendo il tuo romanzo, Floriano, mi sono da subito immedesimata in tutti i protagonisti, descritti con delicatezza,rispetto e un velo di nostalgia. I loro dialoghi, con l’uso sapiente e irrinunciabile del dialetto, rendono viva un’ atmosfera d’antan che non conoscevo. Sono stata conquistata dalla narrazione avvincente e incalzante di un periodo storico difficile. Mi hanno intrigato le scene d’amore dipinte con pudica tenerezza. Mi sono divertita al racconto delle feste da ballo, osteggiate e demonizzate dal parroco. Mi sono commossa alle lacrime trattenute di Alfonsina quando deve lasciare il suo mondo; ma soprattutto quando il piccolo Otello ,felice delle modernità della nuova casa,con “un clic da 60 candele ” presagisce la possibilità di un futuro diverso e migliore.
Maria Ottani
***
Recensione del Romanzo “Da una a 60 Candele”
“DA UNA A SESSANTA CANDELE “ è uno splendido dono che l’ autore ha voluto fare non solo alla comunità decimina, che conosce il suo profondo attaccamento alla terra natia e ai suoi compaesani, ma in generale alla società e cultura italiana, inserendosi nel filone della letteratura rievocatrice delle più nobili tradizioni e memorie. Questo straordinario romanzo … Leggi tutto »
Lino Alvoni
—–
Dalla Presentazione del Romanzo